Recensioni

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Paolo Sanna Bookstore
Valutazione media:  
 10 recensioni
by Debora Unali on Paolo Sanna Bookstore
Dalla Brianza alla Planargia

Le scrivo questo messaggio per il piacere di salutarla, per (forse) poterci conoscere ma, più di tutto, per il desiderio di ringraziarLa per quanto raccontato in "Sangue Amico".

Ho ritrovato una copia che Lei regalò a mamma anni fa, a Lugano, in occasione di un incontro fra Circoli.
Era fra i libri che i miei genitori hanno portato con sè dalla Brianza alla Planargia, al loro rientro in terra natía.

Fino a 4 giorni fa ero del tutto ignara di averlo prêt-à-lire, eppur immediatamente incuriosita ma senza alcuna aspettativa/anticipazione/idea; l'ho iniziato con il mero intento..."mah, dài Debora: è da un po' che non leggi in italiano..."
Ho terminato quasi (ambiziosa, io!) immedesimata in Rita Marras.

Mi è piaciuto leggere le vicende da Lei esposte, mi ha intenerita ricordare episodi e lasciar riaffiorare sensazioni della mia adolescenza - la Fase Brianzola che includeva una mia timida e saltuaria "esperienza Circoli dei Sardi".
Per 4 giorni, grazie a Sangue Amico, mi sono letta nero su bianco "coseddhj" che credevo di aver ben scordato. Invece, era tutto solamente ben archiviato.
Ho sfogliato ogni pagina con curiosità mantenendo un occhio vigile ai fatti narrati da Lei, e un occhio lucido nel ritrovare i ricordi e sensazioni di 30 anni fa, ovattati dal tempo e dallo spazio fisico e mentale durato, appunto 3 decenni di "vite vissute".

Sto già abusando del Suo tempo più di quanto volessi.
Beati coloro che hanno innato il dono della sintesi!

Concludo presto ma, prima di congedarmi, le confesso due "sogni" nati alla pagina 11 di "Sangue Amico" e fino alla fine del libro vividi:
- Ci fossimo incrociati durante la mia "vita Brianzola", magari avessi avuto qualcuno come Lei come mentore sul tema Immigrati;
- Conoscerla di persona per una chiacchierata sulla Sardegna che sto conoscendo oggi.

Senza pretesa alcuna in merito ai sogni miei e strampalati, La saluto e la ringrazio per la pazienza se mi ha letto fin qua.

Cordialmente,
Debora

by Domenica on Paolo Sanna Bookstore
Delusione

domenica tummeacciu
ven 24/01/2020 18:09

Avevo tenuto in serbo da diverso tempo la mia, chiamarla recensione non mi piace, impressione come una qualunque lettrice. Te la invio ora.

Per tutta la lettura del libro cercavo il significato di quella parentesi inserita nel titolo e sino alla fine non l'ho trovato, tranne un debole accenno alla fine, o perlomeno non per la ragione che mi ero immaginata. Quella parentesi mi è sembrata superflua (io l'avrei eliminata) ma so già che l'autore non gradisce osservazioni che mettano in discussione le sue scelte che gli piacciono a prescindere.
Dalla premessa sottintesa nel titolo infatti mi aspettavo una storia imperniata su sentimenti di odio per i torti subìti e conseguente desiderio di vendetta, qualcosa del tipo spiare, stare di vedetta per mettere in atto la stessa. Invece no. L'unica vera vendetta è stata quella di Christian nei confronti di Peter.
La mia modestissima impressione è che sia stato maggiormente curato il contesto a scapito della storia. L'autore ha una perfetta conoscenza storica e geografica dei luoghi che descrive con dovizia ineccepibile in ogni minimo particolare coadiuvato da una capacità narrativa notevole. Tuttavia la storia passa quasi in secondo piano. Apparentemente sembra imperniarsi sulla gravidanza di Elisa, moglie di Peter poliziotto integerrimo ma sterile, rimasta incinta dopo un'avventura estiva con Mauro, padre inconsapevole del futuro nascituro. In realtà il vero protagonista è proprio Peter, l'energumeno fiero della sua mascolinità che pur di proteggerla si arroga la paternità soprassedendo sul tradimento della moglie. All'inizio questo lo rende meschino e vigliacco ma alla fine proprio lui sarà l'eroe della storia per la capacità di prendersi la responsabilità di crescere un figlio orfano di madre, che comunque è suo in quanto partorito dalla donna che amava.
Devo essere sincera, sono rimasta un po' delusa. L'autore mi aveva abituato a storie più avvincenti, più sentite. Ho come l'impressione che neanche lui ne fosse completamente soddisfatto. Ma è il giudizio di una profana che ha la pessima abitudine di esprimere quello che pensa e spero che l'autore non se ne abbia a male.
Domenica T.
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Osservazioni

Accolgo volentieri la critica (letteraria) di Menica.
Un libro non va spiegato e me ne guardo bene dal farlo.
Mi prendo la libertà di obiettare sulle osservazioni al titolo e le parentesi che, a quanto pare, hanno colto proprio nel segno.
Se la storia narrata avesse seguito l’immaginario della lettrice, credo ne sarebbe comunque rimasta delusa. Perché, infatti spendere 20 Euro (il costo del libro) per poi leggere di un romanzo le cui trame seguono proprio il pensiero di chi legge?
Ho scelto VE(N)DETTA, scritto proprio così perché chiunque ne avesse letto il racconto, potesse leggerne il titolo con la variante che più aveva stuzzicato – o percepito – la personale interpretazione.
Il titolo originario avrebbe dovuto essere VEDETTA.
Il Comune di Lugano è proprietario di una casetta (viene data a titolo gratuito a dipendenti del Comune per feste) che si trova proprio appena prima del carcere cantonale ‘La Stampa’. La vigilia di Natale di qualche anno fa, in quella casetta mi sono trovato ospite per una di quelle cene che precedono le festività.
Appena posteggiata la macchina, mi avevano colpito un paio di detenuti (al primo piano), abbracciati alle sbarre della vetrata posta al centro del complesso carcerario.
Li ho immaginati di vedetta, a guardare e spiare il mondo libero che un giorno avrebbero riabbracciato.
Chissà di quali pene si erano macchiati?
Con quello sguardo potevano correre liberi oltre la grata cercando di scorgere e correggere future infrazioni della Legge.
Però potevano anche pensare al torto subito (o immaginato tale) covando sentimenti di vendetta.
In questo contesto ho visto la storia di Mauro.
Accusato ingiustamente di omicidio, coccola la vendetta come antidoto naturale al torto subito.
Allo stesso tempo, immagina se stesso a vigilare (di Vedetta) sul futuro di un figlio che quegli anni di pensieri (quelli sì) in libertà assoluta, avevano ormai accertato essere suo.
Certo! La vera vendetta risulterà quella di Christian. Almeno quella che si intende normalmente.
La vendetta più ricercata e fine, rimane per me quella di Mauro che come il cuculo, farà crescere suo figlio dall’uomo che gli ha rovinato la vita.
E Peter amerà quel figlio con (o malgrado) la consapevolezza del tradimento della moglie.
Non sono soddisfatto appieno – è vero – della storia raccontata.
Ma questo è dovuto al fatto che - come dice giustamente Menica - a prescindere dalla bontà del racconto, come Michelangelo con il Mosè, mi volto indietro e guardando la magnificenza de lavoro svolto, mi viene da tirarle addosso un immaginario martello urlando anch’io: «Perché non parli!»
Si capisce che scherzo?

Altra osservazione che mi permetto di fare è di carattere antropologico.
Uno scrittore sardo; un protagonista della storia sardo; una vicenda ambientata per buona parte in Sardegna…
Pensavo (credo) che chiunque – e non solo Menica – con queste premesse, sia portato a iniziare la lettura del romanzo immaginando proprio quello che nella recensione è palesata chiaramente.
Intendo dire che ho voluto spiazzare il lettore illudendolo - con lo stereotipo del sardo pronto alla vendetta – e mostrando – per contro - il volto gentile di Mauro, sardo dalle belle maniere.
Insomma, per una volta ho invertito le parti mostrando che l’odio è spesso coltivato - anche  per anni - da qualunque essere umano.
Indipendentemente dall’estrazione sociale e regionale.

Mi dispiace di aver deluso Menica ma, tronfio della mia nullità, lascio ai veri scrittori le grandi opere letterarie.
Mi permetto solo un colpo di coda finale e (per salvare il mio smisurato orgoglio) con De André canto: ‘Dai diamanti non nasce niente, dal letame nascono i fior’.

Grazie Menica.
Anche per avermi permesso questo chiarimento.
Farò buon uso dei tuoi consigli con il mio prossimo romanzo. (n.d.a.)

by Chantal on Paolo Sanna Bookstore

" Verrà un giorno e sarà bellissimo ",
Si, bellissimo ma ti dirò di più :
M E R A V I G L I O S O
Ti dico subito che, memore di un libro letto di recente, ho indossato subito l'abito di Chiara e me ne sono appropriata perché per certi versi caratterialmente mi somiglia e solo dopo me ne sono spogliata per la sorte infelice che la malattia ed un certo scrittore le hanno riservato. È una bellissima storia, commovente, vagamente da Jane Austen per i risvolti drammatici che però lasciano sempre intravedere un lieto fine. Mi hai nuovamente stupito per la tua sensibilità, l'amore quasi fisico e la passione che provi per la tua Terra, le sue tradizioni nonché l'analisi attenta al modo di pensare di quei tempi.
La lettura è scorrevole, la storia ti avvince e ti prende subito. Due epoche, due generazioni che alla fine convergono a far quadrare quei calcoli aritmetici concepiti per gioco, con logiche improbabili, a suggellare una promessa d'amore tra due adolescenti innamorati quasi a prevedere che il destino aveva in serbo per loro un crudele disegno. Ciononostante per arcani meccanismi si ricongiungeranno.
Poiché mi hai detto di picchiare duro, mi permetto di fare un appuntino, anzi due. La prima riguarda lo stupro subìto da Chiara, nel senso che la sua reazione masochista penso sia stata dettata principalmente dalle tue esigenze letterarie perché il tema è molto complesso e non è semplice poter rendere l'idea delle conseguenze devastanti che una donna violata si porta dietro per tutta la vita e credo che nella realtà difficilmente andrebbe a unirsi in matrimonio con lo stupratore. Questo lo dico non perché io abbia subìto uno stupro ma per ben tre volte, sono stata molestata da dei porci adulti e ti posso assicurare che è qualcosa che ti segna, ti senti umiliata e sporca e mai vorresti più avere a che fare con chi ti ha usato violenza. Sono riuscita a parlare solo dell'ultimo accaduto a mia madre e solo dopo che il tizio è passato a miglior vita, perché se l'avessi fatto all'epoca dei fatti mio padre o i miei fratelli lo avrebbero massacrato.
L'altro appunto è sullo stupratore. Nella realtà è difficile che chi stupra si penta e che per riparare al danno sposi la vittima accettando di sottostare a condizioni sessualmente restrittive che andrebbero contro la sua naturale inclinazione perversa. Sarebbe un evento eclatante tanto quanto improbabile gesto per riscattarsi. Ma tu sei ottimista per natura e propendi per il trionfo del bene e se volevi dare un segno di speranza in questo senso ci sei riuscito alla grande. Poi aggiungiamo che per lo scrittore e per la riuscita del libro tutto è lecito. In fondo le mie non sono critiche ma osservazioni del tutto opinabili perciò ti prego di non volermene per la sincerità.
Mentre, per quanto non ami le scene di sesso devo dire invece , particolari a parte, a mio parere l'atto sessuale è stato l'inizio della liberazione, l'apertura ad un nuovo amore che stava lì in disparte da tanto tempo in attesa di essere riconosciuto, l'affacciarsi a nuove avventure a cui Carlo aveva rinunciato e che poteva finalmente vivere nella loro pienezza senza sensi di colpa di cui Chiara, dopo 46 anni, lo libera attraverso Carla, che rappresenta il loro " Nuovo giorno ... bellissimo ".
Caro Paolo, spero di averti fatto cosa gradita anche se le mie impressioni, da umile lettrice e non da critica letteraria, non rendono sicuramente giustizia al valore del tuo libro.
Chantal

by Ivan Mobilia on Paolo Sanna Bookstore

Bravo Paolo, un libro che mi è piaciuto davvero! interessante l'ambientazione, lo stile di scrittura e il finale! Letto con molto piacere!

by Alessandra Bonardi on Paolo Sanna Bookstore

Ciao Paolo!
TERRIBILEEEE!!!!
Il tuo libro è così avvincente che non riesco a fare le faccende di casa da lunedì quando l'ho cominciato ;-)))
Ho iniziato lunedì mattina, l'ho dovuto accantonare il pomeriggio e martedì tutto il giorno per il lavoro, ho continuato mercoledì mattina per poche ore, questa mattina sono arrivata "al notaio" e ho dovuto smettere nuovamente... che sofferenza!
Se chiudo gli occhi vedo la tua Arzachena, sento il profumo della macchia mediterranea, del caldo soffocante...
BELLO!!!!!!!!!!
So già che appena finito mi mancheranno Chiara, Carlo e tutti i personaggi.
Spero tanto che la presentazione sia andata bene perché lo meriti!
Cari saluti e a presto,
Alessandra (Corale)

by Roberta on Paolo Sanna Bookstore

Il primo libro che ho letto di Paolo Sanna "Verrà un giorno nuovo e sarà bellissimo" mi è piaciuto veramente molto. Una storia di sentimenti, forti, ma narrata quasi con delicatezza. La dovizia di particolari nel descrivere alcuni luoghi mi hanno fatto pensare che oltre ai sentimenti dei protagonisti anche l'autore abbia dei ricordi nostalgici di questi luoghi. Un libro che non vedi l'ora di sapere come andrà a finire ma al tempo stesso, almeno per me, la paura di restare delusa dal protagonista Carlo.

Come spesso accade, il primo libro che leggi di un autore ti rimane nel cuore. Aspetti con ansia quello successivo ma sai già che quasi sicuramente non ne uguaglierà l'emozione.

Così non è stato. Ve(n)detta mi e' piaciuto tanto quanto il primo. Un'altra storia di sentimenti, forti, ma non banale o noiosa: tutt'altro. La lettura è avvincente dall'inizio alla fine ed i riferimenti a tematiche tipicamente locali rende realistico questo libro ambientato tra la Costa Smeralda e Lugano.
Una lettura piacevolmente scorrevole, salvo in alcuni punti in cui le precisazioni, secondo me non necessarie, rallentano il ritmo di lettura altrimenti perfetto.

by Tonella Bianchi on Paolo Sanna Bookstore

Complimenti! Ho scoperto è letto le sue poesie, leggendole ho provato emozione ,si vede che sono dettate dal cuore. So che scrive anche testi X canzoni, ancora complimenti . So che c’è tanto ancora da scoprire.

by Seneca on Paolo Sanna Bookstore
Valutazione

MI VESTO E MI SPOGLIO
Ricevuto il 24 aprile 2013, 290 pagine indicative formato libro
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1. CONTENUTO – GENERE: ROMANZO

a. Ambientazione

L’autore sceglie per la sua vicenda una Santamaria dai colori inebrianti, terra serena e brillante che apparentemente si presta ad essere il luogo della rinascita, del ricominciare da zero, delle scelte vere dopo il difficile ritmo, morale e spirituale, intrapreso dal protagonista al suo ingresso in seminario. La vita di Gianni si presenta come una nostrana “sliding doors” che innesca immaginose eppure autentiche vite parallele del protagonista. Ciò che gli riserva il futuro dopo il “miracoloso” incidente d’auto, che lo ha sì catapultato nel coma ma gli ha reso anche il gran servizio di riportarlo alla sua dimensione di tempo e misura, di uomo catturato dal bisogno di sorprendersi di fronte all’alba, sarà un deciso faccia a faccia con gli altri due “se stesso”. Gli ambienti tipicamente mediterranei che si stagliano sullo sfondo di una storia ricca e magica allo stesso tempo, sono tratteggiati con tocchi sottili ma ricchi di poesia, funzionali alla storia che si sviluppa soprattutto attraverso i monologhi narrativo-introspettivi dei tre Gianni.

b. Intreccio e Fabula

L’intreccio coincide con la fabula per gran parte della narrazione con alcuni flash back. L’autore distribuisce la materia narrativa dosando sapientemente i momenti di più alta tensione tra quelli in cui il ritmo rallenta lasciando più ampio spazio alla descrizione e alla riflessione. La struttura dello scritto, divisa in “tappe” nel processo di nuova consapevolezza sul mondo e non solo su se stesso di Gianni, è dedicata alla scoperta di un’energia nuova che si cela nel profondo di un uomo che apparentemente ha già tutto, una moglie amorevole, due figli speciali, un lavoro traballante ma coerente con la sua sensibilità, ma che scoprirà cosa vuol dire lottare per avere “un’altra vita”, avere voglia di dare senso a qualcosa di autentico nonostante le scelte inevitabili, difficili o semplici, quelle inconsapevoli e quelle colte come un segno del destino sotto forma di coincidenze.

2. TECNICHE NARRATIVE E STILE

c. Focalizzazione

Esterna, narratore onnisciente che si perde in mezzo ai personaggi che osserva a distanza molto ravvicinata; talvolta sentiamo una forte immedesimazione soprattutto in quei personaggi più fragili e indecisi.

d. Registro

Medio-alto, le parole sono state scelte con cura e proprietà di linguaggio, talvolta anche per descrivere realtà crude.

3. VALUTAZIONE GRAMMATICALE E ORTOGRAFICA

e. Punteggiatura

Complessivamente buona.

f. Verbi

Uso corretto e pertinente

g. Sintassi
Complessivamente corretta salvo qualche ellissi all’interno di frasi che paiono incomplete.

h. Ortografia

Qualche errore di battitura relativo a spazi ed accenti (sì, È sono scritti con apostrofi o senza accento).

4. VALUTAZIONE GENERALE

Una buona prova per un autore sensibile a tematiche di sentimento senza però sprofondare in mielosità gratuite; “Mi vesto e mi spoglio” è storia di uomini alla ricerca di loro stessi e di un obiettivo per investire la loro vita in qualcosa in cui credono.

by Iana Demuro on Paolo Sanna Bookstore

COMMENTO AL LIBRO DI PAOLO SANNA: “Verrà un giorno nuovo e sarà bellissimo”
DI IANA DE MURO

Una struggente storia d’amore, quella raccontata nel libro di Paolo Sanna: “Verrà un giorno nuovo e sarà bellissimo”. Una storia che avvince e coinvolge dalla prima pagina fino all’ultima, per la continua tensione narrativa che anima il racconto. Attraverso uno stile fluido, semplice e nel contempo elegante, l’autore è riuscito a drammatizzare egregiamente la storia, puntualizzando con grande maestria le tensioni emotive ed i flussi di coscienza dei personaggi. Ho ammirato fin dalle prime pagine la capacità dello scrittore di estraniarsi dal contesto narrativo per far emergere in tutta la sua verità la storia dei personaggi, come se fossero persone in carne ed ossa che si muovono senza nessun regista dietro le quinte.
Caratterizzato da continui colpi di scena, il racconto non appare mai noioso ed il lettore, affascinato dall’appassionante storia, si ritrova a divorare la lettura, senza mai perdere il gusto ed il piacere suscitati dalla narrazione. Mi complimento con Paolo perché, se da una notte insonne è riuscito ad intrecciare una storia così bella e di grande valore letterario, devo dire che è uno scrittore con doti narrative eccellenti. Riuscire ad imbastire una storia su una promessa giovanile da mantenere a tutti i costi e, per centinaia di pagine, raccontare dell’amore in tutte le sue sfaccettature, non è cosa semplice; si correrebbe il rischio di cadere nella banalizzazione, invece l’autore parla dell’amore sempre in termini sublimi, quell’amore adolescenziale, pulito che ogni essere umano prova nella propria esistenza e che talvolta, pur non vissuto, viene idealizzato e resterà, quindi, qualcosa di “Grande”. Se a tutto ciò si aggiunge la cornice in cui la storia è stata ambientata, cioè Arzachena negli anni sessanta, viene spontaneo pensare che il libro diventi prezioso anche per aver riportato alla luce un passato che vive ormai solo nella memoria di chi, come l’autore, in questi luoghi, ha vissuto nel periodo descritto. Dunque, a mio avviso, i personaggi che si raccontano, dando risalto ai numerosi dettagli psicologici, la dovizia di particolari con cui lo scrittore descrive le tradizioni ed il modo di vivere degli abitanti di quegli anni, nonché la descrizione di alcuni angoli emblematici del paese di allora, come il grande cortile della scuola elementare, la piazza Risorgimento, la chiesetta di san Pietro, diventano, per il lettore e, sicuramente anche per l’autore, i luoghi della “Ricerca del tempo perduto”. Penso che assieme alla tenacia ed alla forza di un grande amore quale è quello che si racconta nel romanzo, l’altro grande punto di forza del libro, sia proprio l’essere riusciti a far riaffiorare alla memoria un passato che ora esiste solo nel ricordo. Probabilmente, nell’inconscio dell’autore, c’era, prima di tutto, la volontà di far emergere questo passato, perché, descrivendolo, si sa, diventa eterno ed in quanto tale ci apparterrà per sempre.
Ringrazio Paolo per aver riportato alla luce un mondo che ci è appartenuto e che ci apparterrà, finché vivremo, e per essere riuscito, con l’avvincente storia a farmi riscoprire il gusto della lettura, dopo circa due anni in cui, non avevo più letto un libro. Mi riprometto di fare di tutto per continuare a leggere, con il gusto di una volta e soprattutto, spero di riprendere anch’ io a coltivare la mia grande passione per la scrittura.
Grazie Paolo. Con affetto Iana.

by Tonella Bianchi on Paolo Sanna Bookstore
Ve (N)Detta

Complimenti per il suo quarto libro..
ho letto con attenzione questo libro, mi ha coinvolto ed emozionato tantissimo.
consiglio di leggerlo.